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ZX Spectrum: la storia del computer che portò il Regno Unito nell'era digitale
Di Alex (del 31/10/2025 @ 08:00:00, in Storia dell'Informatica, letto 90 volte)
Il classico computer ZX Spectrum 48K con la sua tastiera in gomma colorata, posato su una scrivania anni '80
Il classico computer ZX Spectrum 48K con la sua tastiera in gomma colorata, posato su una scrivania anni '80

Nel 1982, Sir Clive Sinclair lanciò lo ZX Spectrum, un computer domestico che, con il suo prezzo accessibile e la sua potenza, divenne un fenomeno di culto nel Regno Unito e in Europa. Con la sua iconica tastiera in gomma e un'ampia libreria di giochi, ispirò una generazione di programmatori e giocatori, gettando le basi per l'industria tech britannica. Ripercorriamo la storia di questa leggenda dell'informatica. ARTICOLO COMPLETO

La nascita: l'idea di Sinclair
Dopo il successo dello ZX81, Clive Sinclair voleva creare un computer ancora più potente e accessibile, focalizzato sulle capacità grafiche a colori. Da qui il nome "Spectrum". Lanciato a un prezzo di lancio di 125 sterline per il modello da 16KB e 175 per quello da 48KB, era significativamente più economico dei suoi rivali come il Commodore 64. La sua filosofia era "massima funzionalità al minimo costo".

Caratteristiche tecniche: innovazione e limiti
Lo Spectrum era basato su una CPU Z80 a 3.5 MHz. La sua caratteristica più rivoluzionaria era la grafica a 8 colori, sebbene con il famoso problema dell'"attribute clash": non si potevano visualizzare più di due colori in un blocco di 8x8 pixel. Il suono era un semplice altoparlante che produceva bip e toni. La memoria RAM da 16KB o 48KB era espandibile. La tastiera in gomma, economica, era però scomoda per digitare codice.

Il software: l'era d'oro dei videogiochi
Lo Spectrum divenne una macchina per il gaming fenomenale. Titoli iconici come "Manic Miner", "Jet Set Willy", "Sabre Wulf" e "The Hobbit" nacquero su questa piattaforma. L'ambiente di programmazione integrato, il Sinclair BASIC, permetteva a chiunque di imparare a programmare semplicemente accendendo la macchina. Questo favorì una scena di sviluppatori indipendenti vivacissima.

Impatto culturale: una generazione di "bedroom coders"
Lo Spectrum non fu solo un giocattolo. Mise il potere del computing nelle case della classe media e operaia. Migliaia di adolescenti e giovani adulti, i "bedroom coders", impararono a programmare sulla loro macchina, dando vita a un'industria del software fai-da-te. Molti di questi pionieri sono poi diventati pilastri dell'industria videoludica e tech globale.

Il declino e l'eredità
Alla fine degli anni '80, computer più avanzati come l'Amiga e l'Atari ST resero obsoleto lo Spectrum. Clive Sinclair vendette i diritti del marchio a Amstrad. Tuttavia, la sua eredità è immensa. È ricordato con affetto da una generazione e ha ispirato un movimento "retrocomputing" molto attivo. Emulatori e cloni moderni permettono di rivivere la magia dello Spectrum ancora oggi.

Lo ZX Spectrum fu molto più di un semplice computer: fu un catalizzatore per la creatività e l'innovazione. Dimostrò che la tecnologia poteva essere democratica, accessibile e, soprattutto, divertente. La sua influenza sull'informatica, sul gaming e sulla cultura pop è indelebile, e il suo ronzio caratteristico e i suoi giochi pixelati rimangono per sempre nel cuore di chi ha vissuto quell'era rivoluzionaria.