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Viaggio ai confini della coscienza: cosa succede nel cervello quando ci addormentiamo
Di Alex (del 29/10/2025 @ 17:00:00, in Scienza, letto 146 volte)
Rappresentazione artistica del cervello durante la transizione dalla veglia al sonno
Rappresentazione artistica del cervello durante la transizione dalla veglia al sonno

Il sonno non è un interruttore che si spegne, ma una transizione graduale e complessa che coinvolge l'intero organismo. La neuroscienza moderna sta iniziando a svelare i meccanismi di questo processo, rivelando una "zona crepuscolare" della coscienza, nota come stato ipnagogico, che si verifica mentre scivoliamo dalla veglia al sonno e che potrebbe essere la culla della creatività. ARTICOLO COMPLETO

La disconnessione sequenziale del cervello
Quando ci addormentiamo, il cervello non si "spegne" tutto insieme. Il processo inizia nei centri più profondi e antichi, come l'ipotalamo e il talamo, per poi estendersi alla corteccia, la parte più evoluta. Anche la corteccia si disattiva in sequenza, partendo dalle aree frontali (responsabili del controllo e della pianificazione) per arrivare a quelle posteriori (che elaborano gli stimoli sensoriali). A livello neuronale, l'attività diventa sempre più sincronizzata, generando onde cerebrali a frequenza più bassa e ampiezza maggiore.

Lo stato ipnagogico: la "zona crepuscolare" creativa
Questa disconnessione graduale crea uno stato intermedio unico. Con il "controllore" logico (la corteccia prefrontale) che va offline prima delle aree associative, la mente è libera di vagare. Questo allentamento del controllo permette l'emergere di pensieri, immagini e suoni vividi e spesso bizzarri, simili a sogni ma percepiti in uno stato di semi-coscienza. Questo stato di "coscienza a ruota libera" è stato scientificamente collegato a un picco di creatività, poiché la mente può formare associazioni insolite e originali.

Le origini antichissime del sonno
Recenti scoperte hanno mostrato che anche organismi estremamente semplici e privi di un cervello, come l'idra d'acqua dolce, mostrano cicli di attività e riposo che soddisfano i criteri del sonno. Questo suggerisce che la funzione originale del sonno sia molto più antica dei cervelli complessi e sia legata a processi biologici fondamentali, come la riparazione cellulare o la regolazione del metabolismo.

Il sonno, quindi, si rivela un processo biologico fondamentale, non solo neurologico. Le funzioni cognitive superiori che associamo ad esso, come il consolidamento della memoria, sono probabilmente specializzazioni evolutive successive. L'affascinante stato ipnagogico, con il suo potenziale creativo, può essere visto come un "effetto collaterale" di questo processo di riavvio controllato del nostro cervello.