Bigfoot e orsi neri: l'analisi scientifica dietro l'ipotesi dell'errata identificazione
Di Alex (del 20/10/2025 @ 03:00:00, in Misteri, letto 43 volte)
 Bigfoot e orsi neri: l'analisi scientifica dietro l'ipotesi dell'errata identificazione
Per decenni, i racconti di una grande creatura bipede e pelosa, nota come Bigfoot o Sasquatch, hanno popolato il folklore nordamericano. Migliaia di avvistamenti, foto sgranate e impronte misteriose alimentano la leggenda. Tuttavia, un numero crescente di analisi statistiche e scientifiche punta a un colpevole molto più banale, ma sorprendentemente ingannevole: l'orso nero.
Statistica: la correlazione tra avvistamenti e orsi
Diversi studi hanno messo in correlazione le mappe degli avvistamenti di Bigfoot con le mappe della densità di popolazione degli orsi neri (Ursus americanus). La sovrapposizione è quasi perfetta. Le aree con più avvistamenti di Sasquatch, come il Pacifico nord-occidentale, sono anche quelle con le più alte popolazioni di orsi neri. Uno studio ha persino utilizzato un modello statistico per "predire" gli avvistamenti di Bigfoot basandosi unicamente sulla presenza di orsi e sulla densità di popolazione umana, con un'accuratezza sorprendente.
Il problema della percezione: un orso bipede
Ma come può un orso, un quadrupede, essere scambiato per un "uomo-scimmia" bipede? La risposta sta nel loro comportamento. Gli orsi neri si alzano spesso sulle zampe posteriori per annusare l'aria, ispezionare una minaccia o raggiungere il cibo. Un orso nero maschio di grandi dimensioni, in piedi sulle zampe posteriori in condizioni di scarsa illuminazione o visto da lontano da un testimone spaventato, può apparire straordinariamente umanoide. Inoltre, gli orsi possono camminare in modo bipede per brevi tratti.
Le prove fisiche: peli e impronte
Le analisi del DNA condotte su decine di campioni di peli e tessuti attribuiti al Bigfoot hanno dato risultati univoci. Nella quasi totalità dei casi, il DNA apparteneva a specie note: orsi, lupi, cervi o esseri umani. Nessun campione ha mai rivelato un DNA di primate sconosciuto. Anche le famose impronte possono essere spiegate: un'impronta di zampa posteriore di un orso, se impressa nel fango e parzialmente sovrapposta a quella anteriore, può creare l'illusione di un'unica, enorme impronta umanoide.
Sebbene l'idea di un primate gigante e nascosto sia affascinante, le prove scientifiche suggeriscono fortemente che il mistero del Bigfoot non sia zoologico, ma psicologico. È un fenomeno di errata identificazione, dove la nostra tendenza a vedere forme umane (pareidolia), combinata con la presenza di un animale comune ma impressionante come l'orso nero, ha dato vita a una delle leggende più durature dei nostri tempi.
|